17^ MULATRIAL DEL
CIMONE |
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Diciasette anni di mulatrial sul monte
Cimone, nel Comune di Montecreto in Provincia di Modena, con 170 partecipanti
all'edizione del 22 e 23 settembre dimostrano che la "storia" delle
"mulatrial" organizzate qui trova una delle sue radici più
"antiche". Neanche l'acqua torrenziale delle ultime
manifestazioni ha scoraggiato i motoalpinisti che regolarmente si
ripresentano alla partenza di questo evento nella Comunità Montana del
Frignano. Forse la bellezza del giro, l'ospitalità
del paese e l'organizzazione dell'evento in questa bella località creano una
miscela di attrattive a cui diffcilmente si riesce a rinunciare dopo averle
provate la prima volta .... La mulatrial del Cimone infatti mi vede
come partecipante da più di dieci anni (sono anziano lo so ...) tanto che,
nonostante l'abbia provata anche nelle condizioni climatiche peggiori (ho
vissuto perfino un suo annullamento per la pioggia ...), ogni volta non vedo
l'ora di ritornare quando vengo a conoscenza della nuova data dell'evento. Forse viaggio molto con la fantasia, ma mi
piace credere che l'attrazione che provo per questa terra, dove c'è anche il
percorso che lì chiamano "Università del trial" (quello della
seggiovia per chi lo conosce), sia dovuto anche a qualcos'altro, magari ad un
richiamo sconosciuto che un'entità soprannaturale trova il modo di farti
arrivare, un messaggio diverso, un segnale criptato trasmesso su una
lunghezza d'onda che pochi oggi riescono a percepire .... E' una sensazione particolare che sento da
almeno trent'anni, da quando, da ragazzino, avevo letto una vecchia rivista
di moto dove si parlava di un percorso motoalpinistico nel Monte Cimone con
le foto in bianco e nero dei pionieri del trial su un sentiero ricco di curve
.... Attrazione rimasta latente per anni nella
mia mente fino a che è ritornata di nuovo con veemenza quando ho conosciuto
uno di coloro che quel giro lo aveva fatto davvero negli anni '60
raccontandomi la fatica e la bellezza delle valli e dei monti del
comprensorio del Frignano. Frignano, una porzione di territorio
dell'appennino Tosco Emiliano, che deve il suo nome ai Friniati,
un'antichissima popolazione Ligure la cui origine si perde nella notte dei
tempi (se ne trovano tracce nella storia perfino dal 1220 avanti Cristo) un
popolo forte e fiero che si battè duramente per la sua libertà, si dice che
le donne erano forti come gli uomini e gli uomini come le fiere, essi vissero
stabilmente nelle valli del Cimone creando non pochi problemi ai Romani che,
per dominarli, li sterminarono ed i superstiti (circa 80.000) furono
deportati addirittura in Puglia per sradicarli definitivamente dalla loro
terra. L'anima di quella gente, strappata con
forza alle loro case, forse è rimasta proprio lì nelle valli, lungo gli
antichi sentieri, tra i ruderi delle abitazioni e all'ombra dei castagni secolari
che li hanno visti nascere, testimoni silenziosi che hanno condiviso i
momenti di massima felicità e di estremo dolore quando sono stati
sopraffatti, nonostante abbiano cercato di nasconderli tra le fronde senza
riuscirci... Forse il richiamo che sentono i
motoalpinisti lungo quei sentieri è anche questo: il ricordo delle emozioni
dei Friniati di quei tempi, trasmesso proprio dagli ultimi alberi secolari
della loro terra che ancora oggi li chiamano e li raccontano con un segnale "trasmesso
su una lunghezza d'onda che pochi oggi riescono a percepire ...." Però chi, sabato e domenica 22 e 23
settembre scorsi, ha posato le ruote della sua moto sulle pietre delle
mulattiere e si è fermato all'ombra di un castagno secolare ammirando la
natura con i panorami caratterizzati della vegetazione che assume i primi
colori dell'autunno, ha provato una sensazione di piacere e soddisfazione
estremamente appagante. CASTAGNO SECOLARE Questo però non può essere solo il gusto di
fare un bel giro, forse c'è anche un pò di quella emozione e di quell'amore
dei Friniati per la propria terra, raccontata, a modo loro, dai testimoni
silenziosi del bosco .... Sensazioni che abbiamo provato lungo le
curve dei sentieri, lungo i canaloni di roccia scavata dall'acqua e, perchè
no, al ristoro di Caprile dove gli abitanti della frazione ci hanno offerto i
salumi e il vino del posto, thè caldo, fette di pane con la marmellata fatta
in casa. RISTORO Ma le abbiamo provate anche divertendosi a
vedere i tentativi di quelli che volevano "violare" la salita delle
"vedove " senza riuscirci .... Oppure le abbiamo "sentite"
gustando le tigelle farcite di lardo e affettati al pranzo organizzato nel
teatro della Proloco mentre si premiavano i patecipanti. Sono stati due giorni che mi hanno davvero
rapito completamente, a partire dal residence Margherita a Montecreto, un
accogliente struttura con particolari retrò degli anni 50- 70 di ogni tipo:
dal juke box al frigo a pedale, dal Galletto della Guzzi al furgone Chevrolet
o un carro bestiame del primi anni del '900, tutti restaurati a puntino come
se fossero appena stati costruiti .... Voglio perciò ringraziare chi ha permesso di
provare queste emozioni: il Comune di Montecreto nella persona del suo
Sindaco Luciano Beccati, l'organizzazione Cabas Racing e Lusuardi Moto di
Claudio Lusuardi, come ho già detto in passato, un appassionato di trial che
persevera nell'organizzazione di questo evento, con estrema tenacia per
dimostrare che questo evento fa parte del territorio, un comportamento
proprio degno degli antichi Friniati! SINDACO LUCIANO BECCATI e CLAUDIO LUSUARDI Non gli ho chiesto conferma, però ne sono
sicuro, egli ha ereditato la tenacia di quei Friniati e la esterna anche con
la Mulatrial del Cimone, quindi aspettiamo con impazienza la maggiore età di
questa manifestazione, l'anno prossimo infatti compie 18 anni, e mi aspetto
un evento degno di questa data! Ciao a tutti, Giulio |